Attacchi di Panico: sintomi e approcci di cura
Gli attacchi di panico sono episodi improvvisi di intensa paura o disagio che raggiungono il picco in pochi minuti. Questi episodi possono essere estremamente debilitanti e rappresentano una manifestazione di disagio psichico che può compromettere significativamente la qualità della vita. Vediamo in dettaglio cosa sono, a quale categoria del DSM-5 appartengono, i sintomi, le possibili comorbidità, le opzioni di trattamento e la loro base neurobiologica.
Definizione secondo il DSM-5 degli Attacchi di Panico
Nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione), gli attacchi di panico sono classificati all’interno della categoria dei Disturbi d’Ansia. Specificamente, il Disturbo di Panico è caratterizzato da ricorrenti attacchi di panico inaspettati e preoccupazione persistente riguardo alla possibilità di ulteriori attacchi o alle loro conseguenze.
Gli attacchi di panico includono una varietà di sintomi fisici e cognitivi che emergono rapidamente e raggiungono il picco in pochi minuti. I sintomi principali, secondo il DSM-5, includono:
1. Palpitazioni, tachicardia
2. Sudorazione
3. Tremori o scosse
4. Sensazione di mancanza di respiro o soffocamento
5. Sensazione di asfissia
6. Dolore o fastidio al petto
7. Nausea o disturbi addominali
8. Sensazione di vertigini, instabilità, svenimento
9. Brividi o vampate di calore
10. Parestesie (intorpidimento o formicolio)
11. Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
12. Paura di perdere il controllo o di “impazzire”
13. Paura di morire
Per diagnosticare il Disturbo di Panico, devono essere presenti attacchi di panico ricorrenti e inaspettati, accompagnati da almeno un mese di preoccupazione persistente riguardo a ulteriori attacchi o alle loro conseguenze, o un cambiamento significativo nel comportamento correlato agli attacchi. La diagnosi differenziale deve escludere altre condizioni mediche (es. problemi cardiaci) e disturbi mentali (es. disturbo d’ansia generalizzata, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post-traumatico da stress).
Gli attacchi di panico spesso si presentano in comorbilità con altri disturbi, quali:
– Disturbo d’Ansia Generalizzata
– Disturbo Depressivo Maggiore
– Disturbo Ossessivo-Compulsivo
– Disturbo Post-Traumatico da Stress
– Disturbi da Uso di Sostanze
Questa comorbilità può complicare il quadro clinico e richiedere un approccio terapeutico integrato.
Aspetti Neurobiologici degli Attacchi di Panico
Gli attacchi di panico sono associati a disfunzioni nel sistema nervoso centrale e autonomo. Studi neuroscientifici hanno evidenziato:
– Iperattività dell’Amigdala: L’amigdala, coinvolta nella risposta alla paura, mostra una maggiore attività durante gli attacchi di panico, suggerendo una risposta di paura eccessiva e inappropriata.
– Disregolazione della Corteccia Prefrontale: La corteccia prefrontale, responsabile della regolazione delle emozioni, può mostrare una ridotta attività, compromettendo la capacità di modulare la risposta di paura.
– Squilibri Neurochimici: Alterazioni nei livelli di neurotrasmettitori come la serotonina e il GABA possono contribuire all’insorgenza degli attacchi di panico.
Trattamento degli Attacchi di Panico
Psicoterapia Psicodinamica
La psicoterapia psicodinamica mira a esplorare e risolvere conflitti inconsci che contribuiscono all’ansia e agli attacchi di panico. Attraverso il lavoro terapeutico, il paziente può diventare più consapevole dei propri processi emotivi e sviluppare strategie più efficaci per gestire lo stress e l’ansia.
Approcci di cura bottom-up: Mindfulness e Compassion Focused-Therapy
Mindfulness
La mindfulness insegna ai pazienti a prestare attenzione al momento presente in modo non giudicante, aiutando a ridurre l’ansia anticipatoria e i sintomi di panico. La pratica regolare della mindfulness può migliorare la consapevolezza corporea e ridurre la reattività agli stati emotivi intensi.
Compassion Focused Therapy
La Compassion Focused Therapy (CFT) enfatizza lo sviluppo della compassione verso se stessi e gli altri. Questo approccio può aiutare a ridurre i sentimenti di vergogna e autocritica spesso associati agli attacchi di panico, promuovendo un maggiore senso di sicurezza e calma interiore.
La Psicofarmacologia degli Attacchi di Panico
La gestione farmacologica degli attacchi di panico può essere un elemento cruciale nel trattamento di questa condizione. I farmaci più comunemente utilizzati includono:
- Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI)
Gli SSRI, come fluoxetina, sertralina e paroxetina, sono spesso considerati la prima linea di trattamento per il Disturbo di Panico. Questi farmaci aiutano a stabilizzare i livelli di serotonina nel cervello, riducendo la frequenza e l’intensità degli attacchi di panico.
- Benzodiazepine
Le benzodiazepine, come il lorazepam, il clonazepam e il diazepam, sono efficaci nel fornire un sollievo rapido dall’ansia. Tuttavia, a causa del rischio di dipendenza e tolleranza, vengono generalmente prescritti per brevi periodi o in situazioni di emergenza.
- Inibitori della Ricaptazione della Serotonina-Norepinefrina (SNRI)
Gli SNRI, come la venlafaxina, possono essere utilizzati quando gli SSRI non sono efficaci. Questi farmaci agiscono aumentando i livelli di serotonina e norepinefrina, contribuendo a ridurre i sintomi di ansia e panico.
- Triciclici
Gli antidepressivi triciclici, come la clomipramina e l’imipramina, sono un’altra opzione, soprattutto per i pazienti che non rispondono agli SSRI o agli SNRI. Questi farmaci, sebbene efficaci, possono avere più effetti collaterali rispetto agli SSRI e agli SNRI.
- Beta-bloccanti
In alcuni casi, i beta-bloccanti come il propranololo possono essere utilizzati per gestire i sintomi fisici dell’ansia, come tachicardia e tremori, durante un attacco di panico.
Strategie di Contenimento dell’Ansia
Gli episodi di panico raggiungono il picco rapidamente e possono durare da pochi minuti a mezz’ora. Vediamo più nel dettaglio come si manifesta la loro durata e come si può intervenire per gestirli.
1. Inizio Rapido: Gli attacchi di panico si sviluppano improvvisamente, di solito senza un segnale di avvertimento, raggiungendo il picco massimo di intensità entro 10 minuti.
2. Picco e Discesa: La fase di picco dell’attacco, in cui i sintomi sono più intensi, dura tipicamente dai 5 ai 10 minuti.
3. Risoluzione: Dopo il picco, i sintomi iniziano a diminuire gradualmente. La maggior parte degli attacchi di panico si risolve entro 20-30 minuti.
4. Recupero: Anche se l’attacco di panico vero e proprio dura solitamente meno di mezz’ora, possono essere necessarie diverse ore perché la persona si senta completamente recuperata, soprattutto se l’attacco è stato particolarmente intenso o prolungato.
Quando ci si trova in presenza di una persona che sta avendo un attacco di panico, è importante adottare alcuni atteggiamenti per aiutarla a contenere l’ansia:
1. Rimanere Calmi: Mostrare tranquillità aiuta a trasmettere un senso di sicurezza alla persona in preda all’attacco di panico.
2. Assicurare la Sicurezza: Accompagnare la persona in un luogo tranquillo e sicuro, lontano da stimoli stressanti.
3. Offrire Supporto Verbale: Parlare con voce calma e rassicurante, utilizzando frasi semplici come “Sei al sicuro”, “Questo passerà” e “Respira con me”.
4. Guidare la Respirazione: Incoraggiare la persona a fare respiri lenti e profondi, magari seguendo il ritmo del proprio respiro.
5. Evitare il Giudizio: Non minimizzare o giudicare l’esperienza della persona, ma mostrare comprensione e empatia.
In alcuni casi, può essere necessario rivolgersi al pronto soccorso, soprattutto se:
– L’attacco di panico dura più di 20-30 minuti senza segni di miglioramento.
– La persona manifesta sintomi fisici intensi che potrebbero indicare un problema medico, come dolore al petto intenso, difficoltà respiratorie severe, o perdita di coscienza.
– La persona non ha una diagnosi di Disturbo di Panico e presenta sintomi simili a quelli di un attacco di panico per la prima volta.
– La persona è a rischio di autolesionismo o ha pensieri suicidi.
Gli attacchi di panico rappresentano una sfida significativa ma gestibile attraverso una combinazione di approcci terapeutici. La psicoterapia psicodinamica, insieme a pratiche contemplative come la mindfulness e la Compassion Focused Therapy, offre una risposta integrata ed efficace per affrontare e ridurre i sintomi. Comprendere la base neurobiologica degli attacchi di panico può ulteriormente informare e migliorare gli interventi terapeutici, tra cui anche la terapia farmacologica, fornendo un approccio olistico alla cura di questa complessa condizione.
1. American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.).
2. Nemeroff, C. B., & Owens, M. J. (2002). The role of serotonin in the pathophysiology of depression: as important as ever. *Clinical Chemistry*.
3. Gilbert, P. (2009). Introducing compassion-focused therapy. *Advances in Psychiatric Treatment*.