Nella complessità del nostro cervello e sistema nervoso, l’ansia emerge come una risposta naturale agli stimoli ambientali che percepiamo e interpretiamo come minacciosi o stressanti. Definita come una sensazione di apprensione, preoccupazione o timore, l’ansia è un’emozione universale che può manifestarsi in vari gradi di intensità e durata.
L’ansia fisiologica è una reazione normale del corpo e della mente di fronte a situazioni stressanti, come un colloquio di lavoro o un esame. Questa forma di ansia è temporanea e scompare una volta che la situazione stressante è passata. D’altra parte, l’ansia patologica è caratterizzata da una persistente ed eccessiva preoccupazione o paura che interferisce e impatta con il normale funzionamento quotidiano, in più domini della nostra esistenza, dalle relazioni interpersonali al lavoro, dallo studio sino ad altre attività che vengono ostacolate, complicate o impedite da questi vissuti.
I sintomi dell’ansia patologica possono includere tensione muscolare e sintomi neurovegetativi come cefalee o disturbi gastrointestinali, irrequietezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, disturbi del sonno e attacchi di panico. Tipicamente, come per altre forme di sofferenza e malessere, i sintomi si esprimono ad un livello fisico, comportamentale, cognitivo ed emotivo. Questi sintomi possono avere un impatto significativo ad esempio sulla vita relazionale, causando tensioni con i familiari e gli amici, a causa della difficoltà nel comunicare e partecipare alle attività sociali, contribuendo a confermare, nella persona che ne soffre, aspettative negative sul mondo e convinzioni svalutanti su di sé. Inoltre, l’ansia può influenzare negativamente la vita lavorativa, riducendo le prestazioni e compromettendo la capacità di affrontare le sfide professionali.
Nella coorte di manifestazioni di altri disturbi, elencati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V), possono essere presenti comunque sintomi ansiosi. Ad esempio, il disturbo depressivo maggiore può manifestarsi anche attraverso sintomi di ansia, come preoccupazioni costanti, irritabilità e agitazione psicomotoria. Il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) è caratterizzato da pensieri ossessivi ricorrenti e comportamenti compulsivi, che possono derivare da ansia eccessiva e timori irrazionali. Altri disturbi, come il disturbo da attacchi di panico, il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e il disturbo di panico, presentano anch’essi sintomi ansiosi significativi.
Fortunatamente, esistono diverse modalità terapeutiche efficaci nel trattamento dei disturbi d’ansia e dei disturbi correlati. Tra le altre – ed è sempre compito del clinico valutare quale possa essere il trattamento più efficace che meglio risponda alla domanda d’aiuto e alla sofferenza del paziente, eventualmente orientando ad approcci terapeutici differenti dal proprio – la terapia psicodinamica può essere utile per esplorare le radici profonde dell’ansia e affrontare eventuali traumi o conflitti emotivi sottostanti. In taluni casi, Laddove i sintomi e il malessere risultano significativamente invalidanti in più aree dell’esistenza è possibile talvolta ricorrere anche a un supporto farmacologico previa un’attenta valutazione e diagnosi presso uno specialista psichiatra.
La possibilità di integrare, come nella mia attività clinica, pratiche di mindfulness e di compassion focused therapy (terapia cognitiva di terza generazione) può apportare benefici significativi nel gestire l’ansia e migliorare il benessere psicologico complessivo.
In conclusione, l’ansia è un’esperienza comune che può variare da normale a patologica, con conseguenze significative sulla vita personale e professionale. Attraverso l’identificazione e valutazione precoce dei sintomi e l’accesso a interventi terapeutici appropriati, è possibile gestire efficacemente l’ansia e riconquistare un senso di equilibrio e benessere psicologico.
Vedi anche: Trattamento Ansia